Cosenza, capoluogo dell’omonima provincia, è stata la capitale dei Brettii, o Bruzi, un popolo ritenuto rude, costituito da pastori e da montanari che abitavano l’altopiano silano, poco distante dalle floride colonie greche della costa ionica. In seguito alle successive immigrazioni di popoli diversi, le confederazioni che ne seguirono, fondarono una città che era nata da un accordo, da un consenso, da cui il nome di Cosenza. Le vittorie sui vicini Lucani, ne estesero ben presto il dominio sulla Valle del Crati.
Le prime notizie storiche su Cosenza si riferiscono al IV sec. a.C. quando i Brettii la scelsero come loro capitale. In tale scelta fu certamente determinante la posizione favorevole del luogo in cui essi si insediarono: il colle Pancrazio. Questo, uno dei sette colli su cui si è sviluppata nel tempo la città, domina la valle del fiume Crati nel punto in cui confluisce col Busento, ed è difeso da entrambi i lati dalla Catena Costiera e dalla Sila.
La minaccia che questo popolo guerriero costituiva per la tranquillità delle vicine città magno-greche, spinse queste ultime a ricorrere agli aiuti della madrepatria. Dopo l’infruttuoso intervento degli spartani, giunse a Cosenza Alessandro il Molosso che trovò la morte vicino al fiume Acheronte, nei pressi della città di Pandosia. Ancor oggi gli studiosi sono divisi circa l’ubicazione di questa mitica città, scomparsa senza lasciar di sé alcuna traccia.
Tuttavia la forza e la fierezza di questo popolo, nonostante alcuni tentativi di ribellione, dovettero cedere all’arrivo dei Romani. Nel 134 a.C. la Via Popilia che si innestava a Capua alla Via Appia e che giungeva fino a Reggio, avvicinò Cosenza a Roma sotto il cui dominio accrebbe la sua importanza specialmente dal punto di vista economico. Negli anni successivi i Bruzi salirono alla ribalta della storia per le lotte con gli altri popoli colonizzati e in occasione della rivolta di Spartaco.
Nel 40 a.C. in preda alla guerra civile, Cosenza fu invano assediata da Sesto Pompeo.
Durante l’impero di Augusto fece parte della terza regione che comprendeva il Salento, la Lucania ed il Bruttium e fu sede di un potente prefetto.