Raimondo Vianello. Il fascino (in)discreto dell’ironia
Raimondo Vianello
Il fascino (in)discreto dell'ironia
i-Fest International Film Festival dedica ad uno dei più grandi protagonisti della commedia italiana una nuova produzione originale, in occasione del centenario della nascita: Raimondo Vianello. Il fascino (in)discreto dell’ironia.
Un viaggio nella carriera artistica, sia cinematografica che televisiva, di Vianello in cui a fare da guida è lo storico del cinema prof. Fabio Melelli, accompagnato dal giornalista Carlo Sampogna e realizzato in collaborazione con Rai Teche.
Note dell’autore:
La televisione era ancora in bianco e nero e tassativamente, quelli della mia età, intorno ai cinque-sei anni, dovevano andare a letto dopo Carosello, appena passate le 21. Eppure erano possibili delle eccezioni. Il giovedì e il sabato, per assistere sul Programma Nazionale, la rete ammiraglia della Rai, che ancora agiva in condizioni di monopolio, rispettivamente, allo sceneggiato Sandokan e al varietà (Di nuovo) tante scuse. Sandokan con le sue ambientazioni esotiche e il taglio avventuroso ci portava nel regno dell’epica e del mito, (Di nuovo) tante scuse, invece, dispensava dosi di intelligenza e ironia, permettendo a noi piccoli spettatori di sviluppare il senso critico e le capacità di andare oltre le apparenze e le convenzioni della società borghese. Fu in quel momento che rimasi folgorato da Raimondo Vianello, così diverso dagli altri presentatori. Meno ingessato e professionale di Pippo Baudo; altrettanto ironico, ma molto meno bonario, del grande Corrado. L’eloquio forbito ma che sapeva arrivare anche ai meno istruiti, il portamento elegante e distaccato, l’umorismo nero e dissacrante, così poco italiano e molto nordico, l’abilità di trovare il lato paradossale di ogni situazione, l’essere sistematicamente contro il cosiddetto senso comune, fecero presa su un bambino, quale ero, gioiosamente malinconico che amava fantasticare e proiettarsi in un mondo surreale. Da quel momento non ho più perso un minuto di televisione di Vianello: dopo la Rai l’ho seguito a Canale 5, quando terminata l’avventura di Stasera niente di nuovo, accanto al nuovo astro della televisione italiana, la bellissima e sensuale Heather Parisi, sbarcò sull’ammiraglia Fininvest per condurre il quiz Zig-Zag. Pertanto, una delle mie più grandi soddisfazioni professionali fu quando la prestigiosa Treccani mi incaricò di redigere profilo di Raimondo Vianello per il Dizionario Biografico degli Italiani. Per me è stato come chiudere un cerchio. Così come questo documentario, realizzato insieme ad i-Fest, è stata un’ulteriore occasione per ripercorrere le principali tappe di un artista che dopo aver attraversato il teatro e il cinema, ha trovato in televisione la sua più autentica dimensione, sempre accompagnato dalla fedele compagna di vita e spettacolo, Sandra Mondaini. Un artista che ha saputo svecchiare la nostra televisione, prima in coppia con Ugo Tognazzi, ai tempi di Un, Due, tre e poi, insieme alla moglie, a partire da Tante scuse. Un artista che oggi, in tempi di assoluto conformismo, di volgarità sguaiata e dilagante, di manifesta e orgogliosa ignoranza, ci manca terribilmente.
(Fabio Melelli)
1 settembre 2022